Siamo in un momento di forte transizione e trasformazione. Questioni storiche e culturali hanno attivato diversi movimenti provocando spostamenti di pensieri, desideri, significati, paradigmi: tutto questo va a vantaggio di un cambiamento donne.
Viviamo un’epoca di forte spinta verso una ricerca continua, di crisi di autogoverno, di domande e consapevolezze nuove che sembrano indicare cammini e conquiste verso l’autenticità delle persone, l’originalità e la diversità come valori fondanti di risposte genuine a nuovi desideri.
Il cambiamento delle donne è oggi in una fase di transizione che va da vecchi modelli e falsi miti e convinzioni, dove prevaleva il sacrificio e il paradigma dell’adattamento verso un’idea di donne e madri più leggere, più contente, più libere, più soddisfate.
Ognuna a suo modo, diverse tra loro perché frutto della propria storia in quanto persona.
– Dott.ssa Stefania Andreoli
Gli stereotipi di genere continuano a influenzare la ripartizione dei compiti nell’ambiente domestico, nell’istruzione, nel lavoro e nella società. Il lavoro assistenziale e domestico non remunerato, svolto principalmente dalle donne, impone un onere sproporzionato su queste ultime, che svolgono un ruolo cruciale a tale riguardo.
Il cambiamento delle donne: una trasformazione gentile e graduale
La Scuola di Coaching Umanistico sostiene che: “l’adattamento avveniva prima all’interno di un contesto socio-culturale forte. Oggi il contesto è liquido ed è difficile adattarsi ad un contesto che cambia costantemente. Si rischia una posizione di assoluta impotenza. Ciò che preme oggi, ma non viene allenato, non è la capacità di adattamento, ma la capacità di creazione di contesti che siano consoni alla realizzazione della parte più autentica, più originale di sé stessi”.
Esperti in salute mentale segnalano che i cambiamenti “radicali” a volte possono essere dannosi per il benessere delle persone. Per questo motivo si parla sempre di più di un “cambiamento gentile e graduale” dove prevale il tentativo di fare emergere delle buone proprie ragioni personali a tale cambiamento.
Per il Coaching Umanistico la Gentilezza è l’azione scelta liberamente e in modo disinteressato a vantaggio dell’altro. La gentilezza rivolta a se stessi è una forma di amore e di rispetto, una esperienza di profonda comprensione verso di noi, a vantaggio di noi.
La gradualità del cambiamento permette di percorrere la strada della consapevolezza e la conoscenza di sé. Perché voglio cambiare? Di quale cambiamento ho veramente bisogno? Verso dove voglio andare? Come posso farlo? Durante questo percorso gentile e graduale, le nostre potenzialità verranno espresse e saranno le nostre alleate nel raggiungimento del cambiamento desiderato.
Il piano d’azione: i cambiamenti concreti
Quando la decisione è avviata è fondamentale fare un buon programma di azione che darà concretezza e vi accompagnerà verso il successo del cambiamento sperato/sognato.
Un cambiamento possibile: il contributo dei Coach Umanisti
La teoria dell’allenamento (Coaching) è uno strumento di interpretazione e di cambiamento. L’essere umano appare dotato di una facoltà essenziale: quella di lavorare su sé stesso, migliorarsi, innalzarsi da sé. L’essere umano crea e si crea attraverso l’allenamento.
Questo significa che le donne possiamo intraprendere il nostro percorso di cambiamento e decidere che donna vogliamo essere. Possiamo scegliere quello che pensiamo sia il meglio per noi. Ma come decidiamo cosa è meglio per noi? Sappiamo cosa voglia dire questo?
Le risposte le abbiamo noi stesse: le risposte le troviamo nei nostri valori più autentici, quelli che abbiamo più a cuore e sui quali possiamo essere felici di bassare le nostre decisioni. Quando questi valori tornano alla luce, illuminano le risposte alle nostre domande più insidiose.
Si ribalta così una visione del mondo passiva (adattamento al contesto dato) divenendo proattiva (autorealizzazione e cambiamento del contesto): sono cosciente di me, del mondo e dei mezzi che ho per cambiare la realtà con, grazie e per gli altri.
– Luca Stanchieri